Sergej Rachmaninov – Rapsodia su un tema di Paganini op. 43: Guida all’ascolto (var. 1-11)
La Rapsodia su un tema di Paganini di Sergej Rachmaninov, inzia, come dicevo nell’articolo introduttivo di questo lavoro, con la prima variazione che viene anteposta al tema vero e proprio.
Prima di questa variazione, però, troviamo una breve introduzione di poche battute, un Allegro vivace affidato a tutta l’orchestra, in cui l’incipit del tema di Paganini viene usato come frammento ritmico-melodico.
A 00:24 del video che ho scelto per fare questa guida all’ascolto, comincia la Prima variazione, chiamata anche Precedente, in cui prevale lo scheletro armonico-ritmico del tema paganiniano.
A 00:42 entra il tema del Capriccio n. 24 di Paganini esposto dai violini, in cui il pianoforte fa la sua prima comparsa, intervenendo solo a livello ritmico: diciamo che possiamo ritrovare, nel pianoforte, la prima variazione sentita subito prima eseguita dall’intera orchestra.
Questa prima variazione ha un ritmo molto vivace e segue perfettamente, come spirito, il tema originale, molto saltellante, oserei dire.
Nella Seconda variazione, a 01:00, troviamo il pianoforte praticamente solista, con disegni virtuosistici, a cui i fiati si contrappongono dapprima a livello ritmico (qualche nota qui e là) e poi, quando entrano anche gli archi, con l’incipit del tema di Paganini.
La Terza variazione, che troviamo a 01:17, sfrutta il disegno ritmico dell’incipit del tema paganiniano per creare un nuovo motivo melodico affidato, all’inizio, ai violini e al primo flauto a cui si aggiungono, poi, anche il secondo flauto e i clarinetti.
Il pianoforte si contrappone con una linea melodica fatta, invece, di note lunghe.
A 01:41 la Quarta variazione riprende di nuovo l’incipit del tema di Paganini e lo sviluppa con il pianoforte, creandoci su degli arpeggi veloci e virtuosistici, a cui gli strumenti dell’orchestra si sovrappongono o facendo sentire la testa del tema originale, oppure facendo sentire lo stesso elemento melodico-ritmico che nella variazione precedente era stata “usata” dal pianoforte.
La variazione successiva, la Quinta, a 02:08, ci presenta il pianoforte protagonista, di nuovo, che dialoga con il resto dell’orchestra che però ha solo degli interventi ritmici.
A 02:34, nella Sesta variazione, l’orchestra ha note lunghe o ribattute, per lo più in piano o pianissimo, che servono da sostegno al pianoforte tutto costruito di volatine, scale e arpeggi.
A 03:29, con un Meno mosso, a tempo moderato, troviamo la Settima variazione: questa volta è il turno del pianoforte ad avere accordi con note lunghe.
Anche negli altri strumenti il ritmo … rallenta, tanto che l’incipit del tema paganiniano viene usato con il valore delle note raddoppiate rispetto all’inizio.
Su questo sfondo i corni ci propongono per la prima volta il tema gregoriano del Dies irae, tema che verrà ripreso e sovrapposto al tema di Paganini alla decima variazione.
Diciamo perciò che questa variazione è come una pausa di riflessione, che il compositore ha voluto fare, un fermarsi a riflettere forse sulla propria esistenza e sulla propria vita.
L’Ottava variazione, a 04:26, segna il ritorno del virtuosismo pianistico e dei contrasti timbrici con il resto dell’orchestra: infatti possiamo ritrovare momenti di dialogo tra il pianoforte e il tutti e momenti in cui, invece, le varie sezioni dell’orchestra si intrecciano con il pianoforte stesso.
A 04:56 troviamo la Nona variazione che è interamente caratterizzata da un andamento sincopato (grazie all’intervento dei piatti) e un andamento a terzine di tutta l’orchestra.
Dopo una brevissima pausa, a 05:24, nella Decima variazione, il pianoforte ripropone il tema del Dies irae su un’orchestra ritmica che ben presto lascia il posto all’andamento sincopato ad opera degli ottoni e delle percussioni e, a seguire, un nuovo ritorno variato dell’incipit del tema di Paganini.
A 06:12, dopo una pausa questa volta più evidente, arriviamo al Moderato dell’Undicesima variazione: sugli arpeggi dell’arpa e su un tappeto di note lunghe degli archi, il pianoforte propone il tema principale “a capriccio”, è scritto sulla partitura, che viene di nuovo sviluppato e variato in una cadenza virtuosistica.
Secondo lo schema che ti ho scritto nell’introduzione, a questo punto finisce l’ipotetico primo movimento di questo brano.
Ti auguro un buon ascolto di questa prima sezione.
Sergej Rachmaninov – Rapsodia su un tema di Paganini op. 43: Partitura