Richard Strauss: Don Juan (Don Giovanni) op. 20 – Guida all’ascolto (2° parte)
Dopo il secondo tema di don Giovanni (che abbiamo visto nella guida all’ascolto precedente), il Don Juan di Richard Strauss continua con un episodio più disteso e tranquillo, oserei dire, preceduto da un breve episodio scalare di archi e legni: ci troviamo esattamente a 10:56 del nostro video.
Qui Strauss scrive in partitura a tempo, giocoso: la tromba propone una melodia dall’andamento danzante a cui si affiancano gli archi, il flauto e il glockenspiel e qui tutta la tensione precedente sembra lasciare il posto all’ironia e al sarcasmo.
Ma l’elaborazione di questo tema e di questo materiale, con un crescendo d’intensità e di volume, ci porta ad un fortissimo a 12:21 (sempre molto agitato scrive Strauss in partitura), dove tutto si ferma: note tenute lunghe da tutta l’orchestra prima e da gruppi orchestrali poi sono la base per farci risentire, qua e là, dei frammenti e degli spunti dei temi e del materiale motivico sentiti finora.
Una specie di riassunto, dove sembra che don Giovanni si volge indietro a guardare la sua vita, le sue conquiste e la sua corsa sfrenata verso nuove avventure che non riusciranno mai a saziarlo e a soddisfarlo.
A 13:24, con un a tempo primo, abbiamo la ripresa con la frase dell’introduzione dell’opera, in pianissimo, affidata prima ai violoncelli, poi alle viole e infine ai violini, che continua ad essere ripresa dagli archi sotto forma di canone con le varie entrate sempre più ravvicinate.
Tutto questo ci prepara all’ingresso dei due temi di don Giovanni.
Da questo momento i vari frammenti melodici vengono ulteriormente elaborati per costruire un crescendo frenetico, vorticoso: ormai per don Giovanni non c’è più scampo, non può più fermarsi.
Tutto finisce però a 16:22, con una lunga ed improvvisa pausa di silenzio.
Quando l’orchestra riprende, con un tempo primo, poco a poco più lento, il clima è completamente cambiato: note lunghe tenute pianissimo inizialmente da tutta l’orchestra fanno da sottofondo al tremolo dei violini che ci presentano una scala discendente che arriva a toccare la nota più grave dello strumento: il sol sotto il pentagramma.
Sono gli ultimi istanti di don Giovanni, dell’eroe che si sacrifica in quanto il suo ideale non può realizzarsi, la sua passione non può essere soddisfatta.
Ma dal basso, i violini primi tentano un ultimo scatto con una veloce scala ascendente (a 16:54).
Ma … invano: il rullo dei timpani lo fermano e costringono i violini al silenzio.
Nelle ultime battute (sempre più lento scrive Strauss) pochissimi strumenti hanno note lunghe in pianissimo e il brano finisce con tre accordi di semiminima, sempre in pianissimo, separati da lunghe pause di silenzio.