Johannes Brahms: Danza ungherese n. 1 – Guida all’ascolto
La Danza ungherese n. 1, in sol minore, di Johannes Brahms, Allegro molto, è una delle più popolari per il suo lirismo impetuoso.
Il tema principale si ispira alla Isteni Czardas (cioè Czarda sacra) di Gyorgy Sarkozy, ha una forma tripartita ABA’ e, come tutte le czarde, è divisa in due sezioni contrastanti: la prima lenta e malinconica, la seconda scattante e gioiosa.
Ecco il video che ho scelto per questa guida all’ascolto, nella versione orchestrale.
La melodia iniziale, un tema dolente dal carattere lamentoso, direi, affidato al forte degli archi e del primo fagotto, è costruita intorno alle due note re – sol, che i violini suonano sulla corda più grave (sol) e su quella subito sopra (re).
Interessante qui notare le sincopi della tradizione zigana che Brahms usa nel basso.
A flauti e clarinetti è affidato un leggero contrappunto sotto forma di arpeggio discendente sulle note dell’accordo.
A 00:23 abbiamo una ripresa di questo tema, ma ora in piano, ai violini viene spostata di un’ottava sopra e raddoppiata alla terza da oboi e corni.
In tutta questa sezione c’è un gioco ritmico creato dall’alternanza di crescendo-descrescendo che si ripetono prima su quattro battute e poi su due.
Inoltre c’è anche una differenza sonora in quanto le quattro battute del tema sono affidate da Brahms ad un organico alleggerito, mentre le due battute in cui entra il piccolo contrappunto in arpeggio sono affidate all’organico pieno.
In questa sezione variata vediamo anche che i contrabbassi hanno un pedale di tonica (quindi sol), i violoncelli ora lasciano l’accompagnamento sincopato per passare ad un accompagnamento pizzicato con arpeggi e le viole hanno delle terzine di crome.
A 00:43 troviamo una nuova idea melodica affidata agli oboi e ai violini primi che fanno una specie di ricamo sulle note della melodia.
Essa occupa quattro battute: nelle prime tre troviamo una frase melodica discendente suonata piano, nella quarta battuta, invece, Brahms presenta una sincope accentata e forte.
Interessante qui l’ottavino che riprende il tema ma in controtempo.
Il tutto viene ripetuto a 00:54 ma variato: ora l’ottavino ha le fioriture, i violini primi e secondi suonano pizzicato in controtempo e ai fagotti e alle viole viene affidato un controcanto.
La sezione centrale, a 01:05 ci propone la prima idea dal carattere intenso, con un andamento quasi marziale, la seconda invece (a 01:21) è più estrosa e ammiccante.
Qui e là c’è qualche incursione nel modo maggiore, ma a 01:47 ritorna la ripresa integrale della prima sezione nel modo minore.