omortimico
Il termine omoritmia indica, in un brano musicale, che tutte le voci, anche se hanno melodie diverse, procedono però con gli stessi valori ritmici, quindi procedono con accordi.
Di solito in questo caso la voce prevalente è quella più acuta.
L’omoritmia la ritroviamo fin dal Medioevo (nell’organum, ad esempio), in quanto è la forma più elementare di contrappunto, mentre in seguito verrà usata prevalentemente in composizioni di carattere popolaresco (come le villanelle) o destinate a brani eseguiti da cantanti non professionisti.
In altre forme musicali più complesse (come nei mottetti o nei madrigali) possiamo ritrovare delle sezioni omoritmiche per:
a) creare un contrasto con le altre parti polifoniche
b) per mettere in evidenza alcune parole del testo.