Franz Schubert – Sinfonia n. 3 in re maggiore: II – Allegretto – Guida all’ascolto
La delicatezza del secondo movimento della Sinfonia n. 3 in re maggiore D.200 di Franz Schubert è racchiusa in un Allegretto (in 2/4) tripartito (secondo la forma ABA) nella tonalità di sol maggiore, nel quale le due parti estreme incorniciano una parte centrale illuminata dalla sonorità del clarinetto (che in questo movimento ha una parte predominante).
Questa delicatezza è dovuta soprattutto alla finezza del tessuto orchestrale e al colore degli archi: qui ogni sfumatura e ogni disegno melodico, anche se breve, mette in risalto gli strumenti.
Questa finezza del tessuto orchestrale appartiene sia all’universo della sinfonia sia a quello della musica da camera.
Qui Schubert è orientato al divertimento ed è molto vicino alla Serenata Posthorn di Mozart.
Il tema centrale proposto dal clarinetto, accenna già a quella che sarà la futura musica di scena scritta da Schubert per Rosamunde (D.797), composta qualche anno più tardi, nel 1823.
All’inizio, il compositore aveva previsto di inserire, come secondo movimento, un adagio, ma alla fine lo ha sostituito con questo Allegretto.
L’inizio del movimento (siamo esattamente al minuto 09:10 del nostro video), la parte A, rimanda all’Haydn degli eleganti e raffinati meccanismi con l’alternanza delle sue note staccate e legate.
La parte centrale (B), in do maggiore, a 10:44, vede il tema affidato al clarinetto, come dicevo prima: in questa parte predomina, rispetto ad A, un aspetto più lirico dove tutta l’orchestra sembra quasi trainata dalla melodicità del clarinetto.
La terza parte (A), ritorna a 11:45 nella tonalità di sol maggiore e conclude il movimento senza particolari … colpi di scena 🙂